La diffusione del fenomeno del monachesimo in Egitto è capillare e assai precoce. Per una panoramica generale sullo sviluppo del monachesimo si legga la voce dell’Enciclopedia costantiniana compilata da Roberto Alciati: Il monachesimo. Pratiche ascetiche e vita monastica nel Mediterraneo tardoantico (secoli IV-VI).

 

Nonostante sia consuetudine cominciare la storia del monachesimo cristiano con i cosiddetti Padri del deserto Antonio († 335 circa) e Pacomio (292 circa-347), la crescente mole di studi su questo fenomeno del cristianesimo nascente ha scomposto il quadro, costringendo gli storici a riconoscerne una genesi policentrica. Molte sono infatti le aree del Mediterraneo antico nelle quali il monachesimo cristiano muove i suoi primi passi. Alle soglie del V secolo, il monachesimo è presente in tutte le regioni orientali dell’Impero: l’Egitto, la Palestina centrale, la Siria, la zona di Edessa, l’Asia Minore, Costantinopoli e i suoi dintorni sono i luoghi dove si concentrano migliaia di uomini riconducibili a questo movimento. È qui che prendono forma la teoria e la prassi di un ideale di vita spirituale, in più o meno aperta contestazione delle strutture ecclesiastiche nell’Impero. Alla metà di quello stesso secolo, il monachesimo cristiano è una presenza stabile del panorama religioso e ha ormai imboccato la sua strada millenaria.

 

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