La santa ignoranza: religioni senza cultura
Olivier Roy, La santa ignoranza: religioni senza cultura, Milano: Feltrinelli, 2009.
Abstract:
"Perché decine di migliaia di musulmani si convertono al cristianesimo o diventano testimoni di Geova? Come si spiega che la religione che cresce più velocemente nel mondo sia il pentecostismo? Perché il salafismo, una dottrina musulmana particolarmente severa, attira i giovani europei? Perché tanti giovani si stringono intorno al papa nelle Giornate mondiali della gioventù e così pochi entrano in seminario? Come è possibile che i difensori della tradizione anglicana conservatrice siano oggi nigeriani, ugandesi e kenioti, mentre il primate della Chiesa d'Inghilterra approva l'uso della sharia? Perché la Corea del Sud, in proporzione ai suoi abitanti, fornisce il più alto numero di missionari protestanti del mondo? La teoria dello scontro di civiltà non permette di comprendere questi fenomeni. Perché, lungi dall'essere l'espressione di identità culturali tradizionali, il revivalismo religioso è una conseguenza della globalizzazione e della crisi delle culture. "La santa ignoranza consiste in due cose. La prima è la svalutazione della cultura a vantaggio della fede: per i nuovi credenti, nel peggiore dei casi, la cultura non esiste che sotto forma di paganesimo e, nel migliore, non ha valore, come per Benedetto XVI, se non quando è abitata dalla fede. La seconda cosa è l'indifferenza verso la teologia a vantaggio della fede come 'vissuto'. In questo caso la santa ignoranza non è un ritorno a un qualche arcaismo bensì l'espressione di un atteggiamento moderno".
Lingua: traduzione italiana a cura di Massimiliano Guareschi
Prefazione
Introduzione: modernità, secolarizzazione e ritorno del religioso
Deterritorializzazione e deculturazione
Un puro religioso?
Come trasmettere?
I nuovi convertiti
L'INCULTURAZIONE DEL RELIGIOSO
Quando il religioso incontra la cultura
La religione fa parte della cultura?
Convertiti e missionari: lo scontro tra cultura e religione
La cultura e i suoi prefissi
Convertire nella propria cultura
Convertire in un'altra cultura
Le missioni cattoliche
Le missioni protestanti
Dalla civilizzazione al multiculturalismo
Una civiltà, molte culture
L'avvento delle culture e la crisi della civiltà: l'inculturazione del religioso
Religione, etnia, nazione
Il gioco dei marcatori religiosi e culturali
I siriaci di Tur Abdin: dalla religione alla neoetnia
I pamiri
I neri americani
Tatari e moriscos
Gli stati e la fabbricazione delle neoetnie sulla base dei marcatori religiosi
Il giudaismo tra religione e culture
I nazionalismi religiosi
La religione e la politica delle lingue
Cultura e religione: la rottura
Quando credenti e non credenti comunicano nella stessa cultura
L'impossibilità di una "società religiosa"
L'ortoprassia: quando laici e religiosi si accordano su ciò che è giusto
Il divorzio: la cultura come neopaganesimo
La cultura che dimentica il religioso
La modernità pagana: i nuovi dei dell'uomo ateo
I nuovi paradigmi: il sesso, la donna e l'omosessualità
Il neopaganesimo
La rottura
il puro religioso
La santa ignoranza
LA MONDIALIZZAZIONE E IL RELIGIOSO
Libero mercato o dominio attraverso il mercato?
L'acculturazione come dominio
Il cristianesimo è ancora occidentale?
Il mercato del religioso
Il mercato: una metafora o una realtà?
Le condizioni del mercato
Circolazione
Le religioni da esportazione
La deterritorializzazione del locale
La disetnicizzazione del religioso
La deculturazione
Dal mercato al gran bazar dei riti e dei segni
La standardizzazione del religioso
La formattazione del religioso
Auto formattazione
Quando lo stato secolare definisce il religioso
Formattazione attraverso l'istituzione
Dalla parrocchia alla congregazione
Il "ministro del culto" professionista
Il cappellanato
Formattazione attraverso la pratica sociale
L'effetto di omogeneizzazione
L'uniformazione esterna
Conclusione