Il Patriarcato di Mosca e la Chiesa Ucraina
Marianna Napolitano, “Il Patriarcato di Mosca e la Chiesa Ucraina” in Le Chiese e La Guerra, Com Nuovi Tempi, 2023, pp. 145 – 167. Pubblicato su licenza dell'autrice.
Marianna Napolitano, “Il Patriarcato di Mosca e la Chiesa Ucraina” in Le Chiese e La Guerra, Com Nuovi Tempi, 2023, pp. 145 – 167. Pubblicato su licenza dell'autrice.
Il kit formativo l’Islam in Russia è stato realizzato grazie al contributo di Andrea Amato, dottorando presso la Fondazione scienze religiose di Bologna impegnato in studi relativi alla storia dell'Orda d'Oro e nello specifico al Qalandarnāma, un testo sufi redatto nella Crimea del XIV secolo.
Morire per Kiev? Un tragico duello ecclesiale
Irrisolvibile. Questa, per ora, la nostra “diagnosi” – dopo aver ascoltato in loco le Parti contrapposte – del puzzle delle Chiese ortodosse ucraine, dove la maggioritaria [Cou], legata al patriarcato di Mosca, guidato da Kirill, considera “scismatica” la neonata e autocefala Chiesa ortodossa d’Ucraina [Codu], benedetta dal patriarcato di Costantinopoli, guidato da Bartolomeo, ma già insidiata dell’autoproclamatosi “patriarca” di Kiev, Filaret, pur sponsor, con il presidente Petro Poroshenko, della “indipendenza” ecclesiale ucraina.
Il Patriarcato pretende dallo Stato la restituzione del monastero Andronikov, dove ha sede il Museo di Andrej Rublev, il più famoso iconografo russo e mondiale. Lo scopo è di trasformarlo in un monastero di clausura. Ma in questo modo verrebbe impedito ai fedeli l'accesso ad alcune delle opere più belle della storia dell'ortodossia russa.
Da alcuni mesi è molto accesa a Mosca una polemica che vede la Chiesa ortodossa contrapposta alle istituzioni culturali pubbliche: il Patriarcato pretende la restituzione del monastero Andronikov, dove ha sede il Museo di Andrej Rublev, il più famoso iconografo russo e mondiale.
Alla fine dell’Ottava di Pasqua, domenica scorsa 5 maggio, gli ortodossi hanno celebrato la cosiddetta “Antipascha”, la fine della settimana pasquale, che nella tradizione popolare viene chiamata anche la “Bella Montagna”, Krasnaja Gorka. Nella festa si fondono motivi cristiani e antiche suggestioni del paganesimo slavo, con la raccolta delle uova pasquali nelle piazze. Le uova vengono fatte rotolare, gettate e calpestate dalla folla esultante. Il tempo pasquale è anche la stagione dei matrimoni (foto 4) e dei banchetti nuziali, che durano intere settimane.
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Alberto Melloni (a cura di), Dizionario del sapere storico-religioso del Novecento, Bologna: Il mulino, 2010.