Fondamentalismo

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L’Afghanistan a un anno dal ritiro

L’Afghanistan a un anno dal ritiro

 

A un anno dal ritiro delle forze occidentali da Kabul e dal ritorno al potere dei Talebani è possibile tracciare un bilancio delle conseguenze di quegli avvenimenti. Appare evidente che in Afghanistan non sono state rispettate le promesse inclusive dei Talebani che stanno invece imponendo nel Paese in modo sistematico un’interpretazione estremamente rigida della sharia; sembra assente ogni forma di dialettica democratica e soprattutto i diritti delle donne vengono regolarmente calpestati. Molto difficile per le afghane essere autorizzate a lavorare fuori casa, in pubblico è obbligatorio coprire il volto e per i viaggi più lunghi anche all’interno del Paese è necessario un accompagnatore maschio.
Escluse dalla politica e dall’istruzione superiore, le donne si trovano davanti ostacoli enormi nel far sentire la loro voce e rivendicare diritti. Con il trascorrere dei mesi, la pressione fondamentalista è sembrata accentuarsi

 

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Data: 24 Agosto 2022

La propaganda jihadista in Benin

In Benin la crisi climatica aiuta la propaganda jihadista

 

Oltre che nel Sahel, in Africa i jihadisti si stanno radicando anche nei paesi della costa occidentale. In Benin la situazione è particolarmente difficile: alla presenza dei miliziani a nord si aggiunge la crisi climatica che sta causando la scomparsa di terre fertili e risorse idriche, con violenti scontri tra allevatori e agricoltori. In questo contesto la propaganda estremista prende sempre più piede, mentre tra la popolazione si diffonde anche la cultura del sospetto.

 

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Data: 03 Agosto 2022

Inferno Afghanistan. Voci da un Paese martire

 

Inferno Afghanistan. Voci da un Paese martire
Mercoledì 15 dicembre, ore 21.00 - Basilica di Sant’Ambrogio - Milano

 

Una serata in ascolto delle voci dell’Afghanistan martoriato, per non dimenticare un popolo vittima della violenza e di una gravissima crisi umanitaria.
Al centro dell’evento ci sarà la testimonianza di suor Shahnaz Bhatti, une delle pochissime religiose cristiane presenti nel Paese, che si prendeva cura di bambini disabili mentali nell’unica scuola di questo tipo in tutto l’Afghanistan. Accanto a lei interverranno Mirwais Azimi, docente universitario di Herat, fuggito con la moglie e ospite della Casa della Carità, e Najma Yawari, studentessa, arrivata in Italia da Lesbo con i corridoi umanitari della Comunità di Sant’Egidio.

 

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La riapertura delle aule per le studentesse sopra i 14 anni è durata meno di una settimana, tranne che in alcune province del Nord. «E il prossimo anno il regime ci fornirà libri di testo riscritti»
 

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Le storie di Bibi e Fatima affidate a Save The Children. Il direttore umanitario Onu: "Collasso esponenziale dell'economia"

 

 

Data: 15 Dicembre 2021

La via mediana della moderazione

Contro gli estremismi, la via mediana della moderazione

 

A vent’anni dall’11 settembre una conversazione con il professore afghano Mohammad Hasim Kamali, influente studioso di diritto islamico
Nato in Afghanistan, Mohammad Hashim Kamali si è laureato all’Università di Kabul e ha poi proseguito gli studi all’Università di Londra, ottenendo un dottorato in Diritto islamico e mediorientale. Dopo aver insegnato in Canada, si è trasferito in Malesia, dove è stato Professore di Diritto islamico all’Università islamica internazionale di Kuala Lumpur e dove ha fondato l’Istituto Internazionale di Studi Islamici Avanzati, che tutt’ora dirige. Rinomato studioso di diritto comparato e autore prolifico, da alcuni anni Kamali è regolarmente incluso nella lista dei 500 musulmani più influenti del mondo, stilata dal Centro Reale di Studi Strategici Islamici di Amman. Gli abbiamo chiesto la sua opinione sugli anniversari dell’11 Settembre, il ritorno del governo talebano a Kabul e il dialogo interreligioso.

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Data: 15 Settembre 2021

Jihadismo nell’Africa Sub Sahariana

Radicalizzazione del jihadismo nell’Africa Sub Sahariana
 

Se fino ad alcuni anni fa la linea di faglia tra Oriente e Occidente attraversava i Paesi mediorientali, oggi assistiamo ad un significativo slittamento dell’asse sul continente africano. A parte il versante settentrionale che si affaccia sul Mediterraneo, e che vede in particolare la Libia come epicentro di numerose formazioni di matrice jihadista, è ormai evidente che le turbolenze islamiste si stanno radicando molto più a meridione, in vasti settori dell’Africa Sub Sahariana. In particolare vi è grande preoccupazione nei circoli della diplomazia internazionale riguardo al possibile tentativo di creare in questa macroregione il tristemente noto Califfato, che i fautori dell’Al dawla al islamiya fi al Iraq wal Sham (“Stato islamico dell’Iraq e del Levante”), meglio noto con l’acronimo Is (Islamic State), non sono riusciti a realizzare in Medio Oriente.

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Data: 07 Aprile 2021

Notre Dame du Sahel

Notre Dame du Sahel, una radio contro l'integralismo

In Burkina Faso, i valori evangelici e quelli civici viaggiano in modulazione di frequenza. In un Paese in cui la cultura orale è ancora molto forte e, allo stesso tempo, la maggior parte della gente è analfabeta, la radio è lo strumento migliore per comunicare con la popolazione, soprattutto quella che vive e opera in campagna o in zone poco urbanizzate. Ancora di più oggi, che il Sahel vive un momento di forte instabilità legato alla minaccia jihadista e alle dinamiche politiche interne.

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Data: 14 Aprile 2020

Il terrorismo islamico non muore con al-Baghdadi

La comunità internazionale esulta per l’uccisione di Abu Bakr al-Baghdadi, fondatore di Daesh. Ma “le idee per le quali egli ha ucciso e terrorizzato persone innocenti sono ancora vive e vegete, poiché altri seguiranno la sua strada”. Un giovane studioso musulmano invita a respingere l’idea che “l'islamismo non abbia nulla a che fare con l'islam”. Esso, afferma, è “il frutto dannato della mescolanza tra politico e religioso”. Pubblichiamo del nostro collaboratore ed esperto di affari islamici. (Traduzione a cura di AsiaNews).

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Data: 29 Novembre 2019

Hindutva

2h

L’Hindutva, il movimento che professa la natura hindu dell’India e propone che la cittadinanza sia riservata ai soli induisti

Data: 19 Novembre 2019

Jihadismo. Un “ritardo” italiano

Asia Leofreddi del mensile Confronti, ha incontrato il professsor Renzo Guolo, che insegna sociologia delle religioni presso l'Università di Padova, per interrogarlo sul tema sempre attuale dello jihadismo.

 

Abbiamo intervistato Renzo Guolo, docente di Sociologia delle religioni all’Università di Padova, membro della Sezione di sociologia della religione dell’Associazione italiana di sociologia (Ais). Vasto il campo di interesse delle sue ricerche: il rapporto tra religione e politica; i fondamentalismi contemporanei; i processi di radicalizzazione; l’islam in Europa; società e politica nei paesi islamici; conflitti e processi d’integrazione nelle società multiculturali. Fra le sue pubblicazioni ricordiamo: L’islam è compatibile con la democrazia (2007), Identità e paura – Gli italiani e l’immigrazione (2010), Chi impugna la croce – Lega e Chiesa (2011) e L’ultima utopia. Gli jihadisti europei (2015).

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Data: 26 Aprile 2019