La rivista Storia delle Donne propone un articolo di Alessandra Chiricosta, storica delle religioni specializzata in culture del Sudest asiatico continentale dell’Asia Orientale, già docente presso la Hanoi University, Vietnam e l’Università di Roma ‘La Sapienza’, sul movimento per la rifondazione del monachesimo femminile nei paesi del Sud e Sudest Asiatico
Il 28 febbraio 2003, Chatsumarn Kabilsingh ottiene la piena ordinazione come monaca buddista, prendendo il nome di Dhammananda e divenendo la prima bhikkunī Thai di tradizione theravāda in epoca moderna. La cerimonia di ordinazione, celebrata in Sri Lanka, costituisce il coronamento di una lunga attività di lotta in favore della rifondazione del Bhikkunī-Sangha (comunità monastica emminile) all’interno della tradizione thailandese. Lotta che è ancora lontana dal risolversi, in Thailandia così come in altri paesi del Sud-est Asiatico. La questione del riconoscimento delle bhikkunī nel buddismo theravāda rimane assai intricata e spinosa, coinvolgendo numerosi ambiti, da quello dottrinario e religioso a quello socio-politico e culturale. Altrettanto varie sono poi le prospettive da cui può essere analizzata e i posizionamenti da cui può essere letta. Lungi dal voler offrire una disamina esaustiva di tutte le implicazioni che tale questione presenta, si è scelto qui di fornirne una presentazione generale, incentrata in particolare sull’agency operata dalle molte delle donne coinvolte attivamente, in diverse modalità, nel movimento per il riconoscimento dello status di bhikkunī.
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