Mohammad Rafique ha pubblicato un saggio dal titolo Sufismo e hinduismo: reciproche influenze nella storia e prospettive di convergenza culturale all'interno del volume Sufismo e confraternite nell'islam contemporaneo curato da Marietta Stepanyants. Nel contributo si trova una sintesi dell'apporto del pensiero hindu ad alcune tra le confraternite sufi presenti in India, così come le reazioni di altri gruppi, più ortodossi, che tentarono di far prevalere comportamenti e concetti coerenti con i dettami del Corano.
Il sufismo, ossia il misticismo islamico, ebbe origine e sviluppò all'interno dell'Islam. I sufi fanno risalire al Corano e agli hadit le proprie fonti, mentre i più antichi esponenti di tale corrente erano musulmani devoti, profondamente dediti allo studio dell'islam e all'osservanza delle norme contenute nella sar'ia. Tuttavia, con il passare del tempo, il sufismo assorbì elementi che sono da considerarsi sicuramente estranei all'islam. Al riguardo, un autore osserva: «Se da un lato il sufismo si trovava confinato entro gli angusti limiti posti dalla teologia islamica, dall'altro esso sperimentava un arricchimento e un ampliamento di vedute grazie all'adozione di modi di pensare e di visioni del mondo non islamici»
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