Quella di Giuseppe Dossetti (1913-1996), un personaggio che ha giocato un ruolo fondamentale tanto nella Chiesa che nella politica italiana novecentesca, è stata un’esistenza ricca di esperienze e di svolte. Cresciuto in una famiglia della piccola borghesia, sin da ragazzo entra in contatto con il problema della povertà e delle ingiustizie sociali. Si laurea in giurisprudenza a Bologna e compie la scelta dello studio del diritto canonico. Nell’estate del 1943, quando il disastro bellico fa esplodere la crisi del fascismo, matura la scelta della Resistenza e alla fine della guerra prosegue il suo impegno politico militando nelle file della Democrazia cristiana. Dà un apporto essenziale ai lavori dell’Assemblea Costituente, soprattutto nella definizione dei principi fondamentali posti alla base della democrazia italiana.
Nel 1952 lascia l’impegno politico nella convinzione che la cosa più urgente da fare sia quella di favorire un processo di riforma interno alla Chiesa cattolica e, dopo una nuova parentesi politica nell’amministrazione comunale di Bologna, riprende questo progetto collaborando con il cardinale Giacomo Lercaro nella sua attività al Concilio Vaticano II e nella fase immediatamente successiva. Nel corso degli anni Cinquanta aveva anche preso forma una famiglia religiosa della quale Dossetti diventa la guida e per la quale scrive una regola.
Nel 1972, dopo la conclusione del suo impegno nel processo di riforma della diocesi di Bologna, lascia l’Italia e si stabilisce con alcuni fratelli e sorelle della Piccola Famiglia dell’Annunziata in Cisgiordania, dove resta sino alla metà degli anni Ottanta dedicandosi esclusivamente alla preghiera, allo studio della Bibbia e rifiutando qualsiasi forma di esposizione pubblica o politica. Rientrato in Italia, riprende a intervenire in pubblico su temi di carattere spirituale; nel 1990, dopo l’inizio della crisi che condurrà allo scoppio della I Guerra del Golfo, interviene per condannare la politica statunitense e occidentale, che poteva solo aggravare la condizione già difficile del cristianesimo in Medio Oriente. Infine nel 1994 dedica numerosi interventi per contrastare le proposte di riforma costituzionale intese a rafforzare il potere esecutivo e ad indebolire la centralità del parlamento, mettendo in pericolo l’impianto complessivo della Carta ispirata all’antifascismo così come era stata approvata nel 1948. Dopo la morte, esaudendo un desiderio, viene sepolto nel cimitero di Casaglia, uno dei luoghi in cui erano stati compiuti gli eccidi di Monte Sole nel settembre-ottobre 1944.
Per un approfondimento dei vari passaggi della biografia di Dossetti si rinvia alla voce del Dizionario biografico degli italiani redatta da Paolo Pombeni:
Nacque a Genova il 13 febbraio 1913 da Luigi, farmacista, e da Ines Ligabue.Il padre era piemontese e la madre di Reggio Emilia e si trovavano a Genova solo per il lavoro del padre. Già nel giugno di quell’anno la famiglia si trasferì a Cavriago, un piccolo paese del Reggiano, dove Luigi aveva rilevato la locale farmacia. La madre aveva una fortissima spiritualità che trasmise ai figli, il secondo dei quali, Ermanno, nacque il 16 marzo 1915. I fratelli frequentarono le scuole superiori a Reggio Emilia, dove Dossetti conseguì brillantemente la maturità classica nel 1930.
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