Un faro nel deserto

Un faro nel deserto

 

Con la sua vita nel Sud dell’Algeria, Charles de Foucauld ha anticipato temi e visioni che sono poi diventati patrimonio di tutta la Chiesa, fino alla straordinaria sintonia con il Magistero di Papa Francesco
Nel 1963, il grande teologo francese Yves Congar affermò che «i fari accesi dalla mano di Dio sulla soglia dell’era atomica si chiamano Teresa di Lisieux e Charles de Foucauld». All’epoca, Teresina, morta nel 1897, era già stata canonizzata da quasi quarant’anni. Ucciso nel 1916 da una banda di predoni, l’apostolo del Sahara era invece figura ancora troppo controversa per essere innalzato subito agli onori degli altari. Solo qualche anno prima, i Vescovi del Nord Africa avevano chiesto l’interruzione del suo processo di beatificazione, che rischiava di essere percepito come un’apologia della colonizzazione nel momento in cui era in corso la guerra di liberazione dell’Algeria. Sette decenni più tardi, è arrivato il momento anche di Fratel Carlo, e il faro accesso più di un secolo prima viene ora indicato come punto di riferimento per tutta la Chiesa.

 

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Data Creazione:
Mer, 18/05/2022 - 08:38