Induismo - I Veda
Il percorso introduce i Veda, testi sacri dell'India antica, attraverso la definizione dell'Enciclopedia Treccani e prosegue con un link all'ascolto degli inni del corpus letterario sacro agli induisti e con una panoramica sulla loro diffusione in Europa, per concludersi con un approfondimento sulle Upaniṣad, l'evoluzione del primo pensiero spirituale indiano.
I Veda - Treccani.it
La voce Veda del Dizionario di Filosofia pubblicato online dall'Istituto Treccani rappresenta il punto d'inizio dell'approfondimento volto a conoscere i testi del corpus dei Veda e i legami con il pensiero indiano classico.
Insieme di testi sacri indiani. Il Veda si articola in varie parti: le Saṃhitā (R̥gveda, Yajurveda, Sāmaveda, cui si somma più tardi l’Atharvaveda), i Brāhmaṇa, gli Āraṇyaka e le Upaniṣad (dette, per via della loro posizione, vedānta, ossia «fine del V.»). Dal punto di vista storico e linguistico, tali classi di testi sono separate da intervalli di secoli e rappresentano punti di vista anche assai diversi. La filologia odierna colloca il più antico testo vedico, il R̥gveda, tra la seconda metà del 2° millennio a.C. e l’inizio del 1°, ma l’assenza di dati archeologici impedisce di confermare tali datazioni e le scuole filosofiche e religiose indiane non prendono in alcuna considerazione la stratificazione cronologica del V., interpretandola in modo sincronico, e considerando questi testi come un’unità che affronta da vari punti di vista un unico tema, il sacrificio.
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Gli inni del Rig-Veda e delle quattro saṃhitā - Archive.org
L'Indian Institute for Scientific Heritage, sul proprio sito e sul portale archive.org ha rilasciato le registrazioni di tutti gli inni delle quattro saṃhitā vediche, tra cui si può scegliere per conoscere la lingua dei testi della religione vedica
Ascolta gli inni del Sama-Veda
Ascolta gli inni dello Shukla Yajur-Veda
Ascolta gli inni del Krisha Yajur-Veda
Ascolta gli inni dell'Atharva-Veda
Lingua: sanscrito vedico (introduzione in inglese a ogni raccolta)
Choral Hymns from the Rig Veda di Gustav Holst - BBC
Angelo De Gubernatis - I primi venti inni del Rig-Veda - Archive.org
Gli orientalisti e i filolofi italiani, al pari dei loro colleghi europei, si cimentarono nella traduzione degli inni delle raccolte vediche, con particolare interesse per il Rig-Veda. Angelo De Gubernatis (1840-1913), docente di sanscrito a Firenze e in seguito di Letteratura italiana a Roma, tradusse i primi venti inni della principale tra le saṃhitā, che oggi sono disponibili su PARs grazie ai contenuti condivisi sul portale archive.org.
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Michele Kerbaker - Napoli e l’India - Università Orientale di Napoli
Michele Kerbaker (1835-1914) si cimentò nella traduzione degli inni vedici, al pari di Angelo De Gubernatis, e riscosse un grande successo tra gli intellettuali italiani suoi contemporanei, tanto da ricevere complimenti anche da Giosue Carducci. L'Università Orientale di Napoli ha dedicato un convegno alla sua figura a cent'anni dalla scomparsa dell'indianista e alcuni degli interventi presenti nel volume che ne è scaturito, a cura di Francesco Sferra e e Giuliano Boccali, approfondiscono le qualità dell'interpretazione dei Veda da parte di Kerbaker: si segnalano in particolare i contributi di Saverio Sani e Rosa Piro, per il tema del nostro kit-formativo
Indice
Francesco Sferra - Michele Kerbaker e la forza dello studio
Giuliano Boccali - Michele Kerbaker: per un’indologia umanistica
Andrea Kerbaker - Il mio bisnonno Michele Kerbaker
Alice Crisanti - Per una geografia dei saperi indianistici. Michele Kerbakere la Napoli della seconda metà dell’Ottocento
Saverio Sani - Michele Kerbaker e lo studio del Ṛgveda
Stefano Piano - Michele Kerbaker e il Mahābhārata
Alberto Pelissero - Perché in ottava rima? Le trasposizioni poetiche dell’epica indiana in Michele Kerbaker
Rosa Piro - Gli inni vedici tradotti da Michele Kerbaker e la lingua della tradizione poetica italiana
Francesca M. Dovetto - Michele Kerbaker, la filologia comparata e la filologia classica. Prolusione (Napoli, Stamperia del Fibreno, 1875)
Pietro Chierichetti - L’aśvamedha nella storia - Kervan
L'articolo, "L’aśvamedha nella storia. Un’indagine sulle testimonianze storiche della celebrazione del sacrificio del cavallo in India", pubblicato sulla rivista Kervan da Pietro Chierichetti, permette di capire il significato di un sacrificio vedico legato alla regalità e al potere, per come è stato interpretato nel tempo, ovvero nei secoli che seguirono la stesura delle raccolte degli inni vedici, da parte dei sovrani hinduisti, anche quando la religiosità hindu era ormai profondamente mutata.
Il sacrificio solenne del cavallo ha avuto un ruolo speciale nell’immaginario religioso indiano. La lunga storia letteraria del rito mostra la vitalità di una pratica che, dalle più remote antichità vediche, ha attraversato tutte le età del subcontinente.
Ovviamente, questa presenza letteraria non si è tradotta ipso facto in una sequela di sacrifici equini effettivamente eseguiti. In quest’ambito non c’è stata finora una vera e propria indagine volta a individuare le tracce lasciate dalle eventuali celebrazioni dell’aśvamedha. Questo contributo vuole essere un primo tentativo di indagine storica sull’aśvamedha che raccolga e ordini le testimonianze relative all’esecuzione del rituale. Prima però di indagare le fonti sull’effettiva realizzazione di aśvamedha vanno fatte due precisazioni di natura metodologica.
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Carlo Della Casa - Di alcune caratteristiche delle Upaniṣad più antiche - Indologica Taurinensia
Presentato al Convegno Internazionale di Studi Indologici di Torino nel 1971 e pubblicato sulla rivista Indologica Taurinensia, l'articolo di Carlo Della Casa si concentra sulle Upaniṣad, la parte finale delle raccolte vediche e, nello specifico si sofferma sulle più antiche, giacché ne furono scritte anche in secoli molto successivi alla prima stesura dei Veda. Il principio dell'intervento di Della Casa è condito da una citazione del poeta Rabindranath Tagore, premio Nobel per la letteratura, a cui seguiva una definizione che sintetizza il significato da scorgere in questi testi sacri all'induismo.
«L’aspirazione indiana all’unità, il desiderio di ridurre all’uno la pluralità fenomenica, aspirazione e desiderio che delle Upaniṣad sono una delle più evidenti caratteristiche».