Esegesi storico-critica dell'Antico Testamento

Per iniziare l'approfondimento sull'esegesi storico-critica dell'Antico Testamento si consiglia di leggere dal paragrafo 1.1 al paragrafo 1.3 della voce Bibbia pubblicata nella versione online dell'Enciclopedia Treccani.

Nelle comunioni e confessioni religiose che riconoscono il carattere sacro della B., suo ‘autore’ è ritenuto Dio stesso che ha parlato agli uomini attraverso scrittori da lui ispirati, in modi diversamente intesi. Ma, come non in tutte le confessioni che accolgono la B. essa è considerata unica fonte di conoscenza della rivelazione, così non tutti i libri che la compongono sono da tutte ritenuti ispirati e inclusi nel canone.

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Il sito della Piccola famiglia dell'Annunziata, tra i contributi disponibili, offre una sintesi di alcune riflessioni di Paolo Sacchi, illustre biblista già titolare presso l'Università di Torino della cattedra di Filologia biblica, riferite al suo libro Storia del Secondo Tempio, che inquadra dal punto di vista storico-politico e religioso-culturale l’epoca tra il VI secolo a.C. e il I d.C. nell'area del basso Mediterraneo culla dell'ebraismo.

Il testo che segue è una specie di sintesi di alcune linee e di alcuni snodi di fondo del pensiero di Paolo Sacchi in ordine alla storia del Secondo Tempio. E’ dunque lungi da essere (anche come riassunto) qualcosa di esaustivo della sua produzione: si tratta di note e brani desunti, spesso pari pari, dai testi sotto indicati, che mi ero fatte per prepararmi alle quattro relazioncine tenute il 16 gennaio, il 20 febbraio, il 5 marzo e il 9 aprile 2016 ad Oliveto. Insomma note per un uso personale. Mi pare però che i tratti portanti e i principali ‘fili rossi’ della molto interessante ricostruzione di Sacchi siano presenti. (Maurizio Serofilli)

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Sul numero 13 (1987) della rivista Enrahonar: An International Journal of Theoretical and Practical Reason, è stato pubblicato un articolo di Clara Kraus Reggiani, L'esegesi allegorica della Bibbia come fondamento di speculazione filosofica nel giudaismo ellenistico: Aristobulo e Filone Alessandrino, che analizza l'interpretazione allegorica del testo biblico fornita da Aristobulo e Filone, filosofi alessandrini vissuti all'inizio del II secolo a.C.

C'e un aggettivo molto caro a Filone Alessandrino, che in greco suona methorios e si riferisce a cio che e «intermedio, a una via di mezzo, al limite o al confine tra due estremi». Per il suo valore semantico e per il significato filosofico che assume nei trattati filoniani, sotto il duplice profilo di «medieta» e di «mediazione», il termine sembra adatto a definire la posizione che Filone occupa tra Grecita e Ebraismo, che e di «intermedio» tra le due culture e di «mediatore» dall'una all'altra.

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La Pontificia Commissione Biblica presenta tra le sue pagine un documento, pubblicato il 15 aprile 1993, che affronta il tema dell'interpretazione della Bibbia nella Chiesa cattolica secondo i diversi metodi e approcci sinora usati e mostra le questioni ermeneutiche che ne hanno caratterizzato la lettura.

L’interpretazione dei testi biblici continua a suscitare ai nostri giorni un vivo interesse provocando vivaci discussioni, che, in questi ultimi anni, hanno anche assunto dimensioni nuove. Data l’importanza fondamentale della Bibbia per la fede cristiana, per la vita della Chiesa e per i rapporti dei cristiani con i fedeli delle altre religioni, la Pontificia Commissione Biblica è stata sollecitata a esprimersi su questo argomento.  

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