Come accennato nel passaggio riferito alle posizioni degli studiosi in seguito al discorso di Jimmy Carter, gli echi conseguenti al suo discorso si ravvedono negli Istituti e/o nelle Organizzazioni dedicati alla memoria della distruzione degli ebrei. Di seguito, si riporta un elenco esemplificativo:
- Il Center for Holocaust and Genocide Studies, College of Liberal Arts, dell’Università del Minnesota mette subito in luce l’opportunità linguistica o meno di includere nel lemma che indica lo sterminio degli ebrei anche le altre vittime del nazismo.
Tra il 1933 e il 1945, il regime nazista e i suoi collaboratori uccisero sei milioni di ebrei d’Europa e 5 milioni di non-ebrei. I termini “Shoah” e “Olocausto” sono usati per indicare la persecuzione e lo sterminio degli ebrei d’Europa ad opera dei nazisti. [Il termine] Shoah, che significa “calamità” in ebraico o “distruzione” dall’età medievale, è stato largamente adottato a partire dagli anni ’40 per descrivere in modo specifico il genocidio e la persecuzione degli ebrei d’Europa. Tuttavia, la definizione del termine “Olocausto” ha suscitato delle contestazioni, in particolare, se esso debba includere o meno la persecuzione di altre vittime della Germania nazista. L’Olocausto spesso si usa per fare riferimento alle vittime non-ebree della Germania nazista e talvolta si estende fino a descrivere altri genocidi (per esempio, il “Ruanda-Olocausto” (“Rwandan Holocaust”). Organizzazioni come lo Yad Vashem limitano la definizione solo all’inclusione delle vittime ebree considerando l’obiettivo intenzionale nazista di eliminare gli ebrei d’Europa.
(traduzione dell'autrice)
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- L'Imperial War Museum di Londra adotta il termine olocausto per inglobare tutte le vittime del nazismo, riprendendo così la posizione di Simon Wiesenthal:
L’olocausto è stato lo sterminio sistematico degli ebrei d’Europa condotto dai nazisti e dai loro collaboratori durante la seconda Guerra mondiale… Il popolo ebraico è stato concentrato nei campi di concentramento assieme a centinaia di migliaia di altre vittime della politica del nuovo ordine mondiale dei nazisti. Oppositori politici, omosessuali, obiettori di coscienza, zingari, testimoni di Geova, polacchi, prigionieri di Guerra sovietici e altri sono stati uccisi oppure sono morti nei campi di sterminio per abbandono, malattia, fame.
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- Il National World War II Museum di New Orleans usa anche il termine olocausto che va a inglobare e la persecuzione e l’uccisione di altre vittime, oltre agli ebrei, dell’ideologia nazista, riprendendo così la posizione di Simon Wiesenthal:
L’olocausto è stato [e] la persecuzione deliberata, organizzata, messa in atto dalla Germania nazista e lo sterminio industriale di 6 milioni di ebrei europei… e di almeno 5 milioni di prigionieri di guerra, zingari, testimoni di Geova, omosessuali e altre vittime.
(traduzione dell'autrice)
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- Lo United States Holocaust Memorial Museum, sebbene usi entrambi i termini per indicare lo sterminio degli ebrei, preferisce il termine olocausto.
L’Olocausto fu la persecuzione e l’uccisione sistematica, organizzata dallo Stato, di sei milioni di ebrei europei da parte del regime tedesco nazista, dei suoi alleati e dei suoi collaboratori.
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- L'International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) nel definire l’antisemitismo adotta il termine olocausto.
- La European Holocaust Research Infrastructure (EHRI) combina la differenza tra i due termini: calcolandone la frequenza in modo elementare, si contano, a oggi, 879 (voci) per olocausto e 189 (voci) per shoah.
- Il Gardens of the Righteous Worldwide, conosciuto con l’acronimo GARIWO, invece opta per il lemma shoah, quindi per la posizione di Elie Wiesel:
Nella storia contemporanea con il termine Shoah si intende il genocidio della popolazione e della cultura ebraica perpetrato dal 1935 al 1945 in Germania e nei Paesi occupati dalle potenze dell’Asse Roma-Berlino durante la Seconda guerra mondiale secondo l’ideologia razzista antisemita predicata da Adolf Hitler, e messa in atto dal Partito Nazional Socialista Tedesco…
Il termine Shoah è presente in ebraico nel libro di Isaia 47, 11: Ti verrà addosso una sciagura/ che non saprai scongiurare;/ ti cadrà sopra una calamità/ che non potrai evitare./ Su di te piomberà improvvisa una catastrofe/ che non prevederai.
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- Memorial de la Shoah opta per shoah, riprendendo la posizione di Elie Wiesel: si contano, per esempio 87 risultati per holocaust, e 135 per shoah.
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- Il Consiglio d’Europa elabora invece una distinzione tra entrambi i termini per redimere la controversia:
“Olocausto” è il nome dato all’uccisione sistematica di sei milioni di ebrei da parte del regime nazista e dai suoi alleati durante la Seconda guerra mondiale. Oltre agli ebrei, altri gruppi sono stati perseguitati per quella che veniva percepita come la loro inferiorità razziale e biologica. Tra questi gruppi figuravano i Rom, le persone con disabilità, i prigionieri di guerra sovietici e gli omosessuali. Altri, come i testimoni di Geova, i socialisti e i comunisti, furono presi di mira per il loro credo religioso e politico. “Olocausto” è un termine greco che significa “sacrificio consumato col fuoco”. Gli ebrei lo chiamano anche “shoah”. Per i nazisti, l’obiettivo della cosiddetta “soluzione finale” era eliminare tutti gli ebrei d’Europa. Sebbene la maggior parte delle vittime perse la vita in campi di concentramento come Auschwitz-Birkenau, molte persone morirono per mano delle squadre della morte e altre in ghetti come quello di Varsavia.
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