Fratellanza Musulmana
Il kit, realizzato grazie al contributo di Francesca Badini, dottoranda oggi impegnata in una ricerca sulTafsīr al-mawḍūʿī scritto da Muḥammad al-Ghazālī presso la Biblioteca La Pira di Palermo e già autrice del kit sul Tafsīr, fornisce un quadro di contesto per comprendere la genesi e il ruolo della Fratellanza Musulmana negli equilibri della politica e della società dell'Egitto e dei paesi del Nordafrica. L'approfondimento è composto da numerosi saggi che attingono da fonti diverse presenti in rete, da pubblicazioni dell'Istituto Treccani a saggi tratti da volumi editi dalla Fondazione Agnelli e dal portale della Fondazione Oasis, a cui si aggiunge un saggio di Anthony Santilli, tratto dal volume I Fratelli Musulmani nel mondo contemporaneo, a cura di Massimo Campanini e Karim Mezran.
Fratellanza Musulmana
L'approfondimento sulla Fratellanza Musulmana ha inizio con la lettura della definizione tratta dall'enciclopedia pubblicata online dall'Istituto Treccani.
Movimento politico-religioso fondato da Ḥasan al-Bannā’ nel 1928 a Ismailia, diffusosi prima in Egitto e poi nel resto del mondo arabo-islamico. Dal 1936 al 1952 (rivoluzione degli ufficiali liberi in Egitto) si impegnò in un’azione politica soprattutto antibritannica, ricorrendo anche ad azioni terroristiche.
La nascita e lo sviluppo del movimento in Egitto: storia e organizzazione
L’islam politico, i Fratelli Musulmani e le sfide della modernità
Andrea Pacini ha scritto l'introduzione al volume I Fratelli Musulmani e il dibattito sull’islam politico edito da Fondazione Giovanni Agnelli nel 1996. Il suo contributo aiuta ad ampliare la prospettiva dall'Egitto a tutto il mondo arabo.
L’emergere dell’islam politico attraverso l’azione dei movimenti islamici è uno dei fenomeni più rilevanti che caratterizzano il mondo musulmano contemporaneo. Il richiamo all’islam come cultura globale, in cui la dimensione religiosa comprende al suo interno anche l’apparato giuridico e la sfera sociopolitica, sembra diventare una modalità diffusa con cui all’interno delle società musulmane si propone di gestire il confronto con la modernità. Di fronte agli esiti spesso deludenti a livello economico e sociale della modernizzazione, ispirata a dottrine politiche ed economiche di matrice occidentale, il richiamo all’islam come soluzione politica alternativa e vincente, in quanto garantita dalla rivelazione divina, è diventata la proposta dei diversi movimenti islamici che si sono diffusi nel mondo arabo e musulmano.
Scarica l'intero volume in formato pdf
I Fratelli Musulmani e il concetto di rigenerazione della società
Tewfik Aclimandos storico e professore di Relazioni internazionali all’Università francese d’Egitto ha sintetizzato alcuni caratteri peculiari del messaggio veicolato dalla Fratellanza Musulmana nella società in un breve saggio pubblicato dalla Fondazione Oasis dal titolo I Fratelli, riformatori gnostici dell’Islam.
Convinti di vivere in un mondo in perdizione, gli ideologi della Fratellanza musulmana hanno concepito un progetto onnicomprensivo di rigenerazione della comunità islamica contro l’occidentalizzazione della società. L’organizzazione ha saputo mobilitare ampie fasce della popolazione, offrendo loro una rete assistenziale e un’utopia di salvezza, ma la sua natura settaria e la sua ostilità nei confronti dello Stato nazionale ne hanno fatto una forza destabilizzante.
Continua a leggere su oasiscenter.eu...
Il rapporto tra la Fratellanza e l’istituzione di al-Azhar
Dominique Avon è uno storico contemporaneista, Direttore di Studi all’École Pratique des Hautes Etudes (EPHE), dove è titolare della cattedra “Islam sunnita”. Nell'articolo che si propone per proseguire l'approfondimento, pubblicato dalla Fondazione Oasis e intitolato I Fratelli musulmani e al-Azhar: uno scontro aperto introduce il tema dello scontro tra Fratellanza Musulmana e al-Azhar, moschea e scuola superiore di studi musulmani del Cairo, che approfondisce ulteriormente in un saggio scaricabile sul sito oasiscenter.eu.
Il 23 febbraio 2019, l’ufficio centrale dei Fratelli musulmani ha pubblicato su ikhwanonline, il sito ufficiale del movimento, una lettera, datata al giorno precedente, dal nome “Consolazione differita e ricompensa meritata”. L’obiettivo di tale missiva era promuovere, in nome dell’Islam, il sacrificio dei “martiri” e il sollevamento rivoluzionario, al fine di eliminare i criminali dei «servizi dello Stato terrorista» egiziano. L’appello alla lotta armata è stato posto sotto il segno del «martire e guida Sayyid Qutb», impiccato dopo dieci anni di prigione sotto il regime di Gamal Abdel Nasser (1918-1970) e ideatore delle «Pietre miliari» per una «avanguardia» musulmana, incaricata di mettersi in azione «per sradicare la jāhiliyya [lo stato di ignoranza] che regna sulla Terra»[1]. Tre giorni dopo, sul sito ufficiale di al-Azhar è stata pubblicata la “Risposta dell’Osservatorio di al-Azhar per la lotta contro l’estremismo alla dichiarazione del gruppo terroristico dei Fratelli”. Gli autori di questo secondo documento accusano direttamente i Fratelli Musulmani di utilizzare a sproposito un versetto coranico, distorcendone l’interpretazione. Nello specifico, gli esponenti di al-Azhar contestano l’uso del concetto di “martiri”, affermano il principio per cui «l’amore per la patria è parte integrante della fede», difendono lo Stato come quadro dell’ordine istituzionale stabilito e accusano «il gruppo terroristico dei Fratelli [di seguire] le orme di Isis» come anche di quei «gruppi estremisti che diffondono il caos».
Continua a leggere su oasiscenter.eu...
Per un ritorno a un’autentica società islamica
Il leader della Fratellanza Musulmana Hasan al-Bannā sintetizzò in una lista di cinquanta richieste rivolte ai capi di stato e ai maggiorenti dei paesi islamici le istanze del movimento, per mezzo delle quali confermava l'ideologia del movimento. L'elenco è stato pubblicato nel volume curato da Andrea Pacini I Fratelli Musulmani e il dibattito sull’islam politico, edito da Fondazione Giovanni Agnelli nel 1996.
Nell’agosto 1936, la Guida Suprema dei Fratelli Musulmani (Hasan al-Bannā) lanciava un appello «ai re e ai principi, ai membri delle organizzazioni legislative e delle società islamiche, a chi possiede giudizio e senso dell’onore nel mondo musulmano».Il documento terminava con cinquanta richieste, di cui presentiamo la traduzione. In principio inserite nell’opera autobiografica Mudakkirāt al-da‘wa wa-l-dā’ī (Memorie della Missione e del Predicatore), furono riedite nel fascicolo Nahwa al-nūr (Verso la Luce), stampato dalla tipografia dei Fratelli Musulmani.
Scarica l'intero volume in formato pdf
Il governo islamico: la giustizia sociale nell’islam
Pubblicato nel volume curato da Andrea Pacini I Fratelli Musulmani e il dibattito sull’islam politico, edito da Fondazione Giovanni Agnelli nel 1996, Il governo islamico: la giustizia sociale nell’islam è un saggio di Sayyid Quṭb, ideologo della Fratellanza Musulmana attivo dagli anni trenta del Novecento fino agli anni sessanta, quando fu condannato a morte dalle autorità egiziane. Si invita alla lettura del testo come passo finale del kit sulla Fratellanza Musulmana, di cui sono state così tracciate origini, ideali e scopi.
Ogni discorso a proposito della «Giustizia sociale nell’islam» deve necessariamente trattare del «Potere politico nell’islam», seguendo il principio che abbiamo esposto precedentemente a proposito della «natura della giustizia sociale». In effetti essa riguarda tutti gli aspetti della vita, tutti i generi di attività, così come tutti i valori spirituali e materiali, che sono inestricabilmente collegati tra loro. Il potere politico è legato a tutto questo. In conclusione, ne dipende l’applicazione della legge, la cura della società in tutti i settori, la realizzazione della giustizia e della ripartizione equilibrata delle ricchezze secondo le basi stabilite dall’islam
Continua a leggere Il governo islamico: la giustizia sociale nell’islam su byterfly.eu...
Scarica l'intero volume in formato pdf