Nell'articolo di Francesco Barone Islām in Sicilia nel XII e XIII secolo: ortoprassi, scienze religiose e tasawwuf, pubblicato sulla rivista Incontri mediterranei, si continua nell'approfondimento riguardo ai costumi dei musulmani in Sicilia durante il dominio normanno, con particolare riferimento al tema della vita religiosa e spirituale.
Vogliamo qui presentare alcune riflessioni sulla pratica della fede e della spiritualità islamica in Sicilia durante il regno normanno e svevo, nell’intento di colmare una lacuna dettata dal preponderante interesse - presso le moderne scienze storiografiche - per la storia politico-istituzionale, sociale, artistica, letteraria, culturale o per la cosiddetta civiltà materiale. Poiché gli eventi storici relativi al periodo da noi preso in esame sono ben noti agli specialisti, non ci preoccupiamo qui di ripercorrerne ordinatamente lo svolgimento, concentrando piuttosto l’attenzione su quanto le fonti superstiti sembrano rivelarci sulla vita spirituale e religiosa delle comunità musulmane residenti in Sicilia sotto un’autorità monarchica cristiana, in un regime di coesistenza pluriconfessionale e multietnica: ebrei, latini (normanni, bretoni, provenzali, lombardi), greci (genti elleno-bizantine di Sicilia) e arabo-berberi, rispettivamente professanti le tre fedi di ceppo abramico, Giudaismo, Cristianesimo (di rito latino e greco), Islam.