Michele Kerbaker (1835-1914) si cimentò nella traduzione degli inni vedici, al pari di Angelo De Gubernatis, e riscosse un grande successo tra gli intellettuali italiani suoi contemporanei, tanto da ricevere complimenti anche da Giosue Carducci. L'Università Orientale di Napoli ha dedicato un convegno alla sua figura a cent'anni dalla scomparsa dell'indianista e alcuni degli interventi presenti nel volume che ne è scaturito, a cura di Francesco Sferra e e Giuliano Boccali, approfondiscono le qualità dell'interpretazione dei Veda da parte di Kerbaker: si segnalano in particolare i contributi di Saverio Sani e Rosa Piro, per il tema del nostro kit-formativo
Indice
Francesco Sferra - Michele Kerbaker e la forza dello studio
Giuliano Boccali - Michele Kerbaker: per un’indologia umanistica
Andrea Kerbaker - Il mio bisnonno Michele Kerbaker
Alice Crisanti - Per una geografia dei saperi indianistici. Michele Kerbakere la Napoli della seconda metà dell’Ottocento
Saverio Sani - Michele Kerbaker e lo studio del Ṛgveda
Stefano Piano - Michele Kerbaker e il Mahābhārata
Alberto Pelissero - Perché in ottava rima? Le trasposizioni poetiche dell’epica indiana in Michele Kerbaker
Rosa Piro - Gli inni vedici tradotti da Michele Kerbaker e la lingua della tradizione poetica italiana
Francesca M. Dovetto - Michele Kerbaker, la filologia comparata e la filologia classica. Prolusione (Napoli, Stamperia del Fibreno, 1875)