Il percorso formativo prosegue grazie alla trascrizione di un intervento della professoressa Eva Lapiedra Gutiérrez nel contesto della Tavola Rotonda Pensare l'Europa con il Mediterraneo tenutasi in occasione II Forum Civile Euromed, svoltosi a Napoli nel dicembre del 1997. Lapiedra Gutiérrez, docente di Filologia Araba e Islamica presso l'Università di Alicante, affronta il tema della convivencia delle tre fedi monoteistiche presenti in Al-Andalus:

 

Il mondo arabo appartiene in gran parte all'ambito mediterraneo e la sua storia si è sviluppata, lungo il corso dei secoli, in stretta relazione con questa conca chiamata dagli Arabi musulmani, in un primo momento, bahr ar-ru|m o "mare cristiano" e, successivamente, al-bahr al-abyad al-mutawwasie "mare bianco che si incontra al centro".
Il lungo e fecondo splendore arabo-musulmano segna una tappa importante nella storia dell'Al-Andalus, a sua volta proiettato verso il Mediterraneo sin dall'epoca della conquista. Le fonti che riferiscono i primi momenti della storia andalusa raccontano come Musa ibn Nusayr informò il califfo siriano del territorio sconosciuto che si presentava davanti al loro sguardo, una volta giunti all'estremo Maghreb: "Si tratta di uno stretto che permette allo spettatore di scoprire da una parte la forma di ciò che vi è al lato opposto". Ancora si racconta del leggendario viaggio del fondatore della dinastia Omeya in Andalusia — Abd ar-Rahma|n I, ad-Da|jil — che attraversò il Mediterraneo dalla Siria fino alla penisola iberica per stabilirsi in una terra sconosciuta non abitata dagli Arabi — 'a^yam. Una volta addentratici nella storia del Sarq al-Andalus e a oriente della penisola non si può non citare, agli inizi del secolo XI, Ibn Muy|a|hid, re dello stato di Denia (1010-1013), che conquistò le isole Baleari e tentò l'annessione della Sardegna.

 

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