Come abbiamo potuto constatare l'origine del conclave si fa risalire al periodo di sede vacante del 1268-1271, dopo la morte di Clemente IV, quando, dopo 18 mesi, i viterbesi rinchiusero i cardinali riuniti nel palazzo papale di Viterbo e addirittura arrivarono a scoperchiare il tetto della sala delle riunioni per indurli a designare il nuovo pontefice, come riportato nella citazione  seguente.
 

Viterbenses arctantes cardinales ad papam faciendum praecise, propter quod ipsos omnes in una domo incluserunt, ipsam discooperiendo et eis privatas cameras subtrahendo et, quod nisi papam facerent, victualia eisdem subtrahere comminando.

Commentaria ad X 1, 9, 10 nisi cum pridem in Antonino Franchi, Il conclave di Viterbo (1268-1271) e le sue origini. Saggio con documenti inediti, Assisi: Edizioni Porziuncola, 1993, pag. 75 nota 119

“I Viterbesi per costringere i cardinali a eleggere il papa in breve tempo, per questo motivo li chiusero tutti insieme in una sala, scoperchiandola e togliendo loro le stanze private e minacciando, se non avessero eletto il papa, di togliere loro le vettovaglie.” (traduzione di Michela Guidi)

 

Esiste in realtà un precedente, non citato dalla lettura appena effettuata. Già alla morte di Gregorio IX, infatti, nel 1241 i cardinali erano stati chiusi dal senatore Matteo Rosso Orsini nel palazzo-fortezza del Septizonium a Roma per obbligarli a raggiungere il consenso. Si invita quindi a seguire l'intervento di Alberto Melloni sulla storia del conclave trasmesso in Le parole del nuovo millennio, Scienze sociali e storia a cura di RaiEdu in collaborazione con l'Istituto Treccani.

 

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