L'articolo, "L’aśvamedha nella storia. Un’indagine sulle testimonianze storiche della celebrazione del sacrificio del cavallo in India", pubblicato sulla rivista Kervan da Pietro Chierichetti, permette di capire il significato di un sacrificio vedico legato alla regalità e al potere, per come è stato interpretato nel tempo, ovvero nei secoli che seguirono la stesura delle raccolte degli inni vedici, da parte dei sovrani hinduisti, anche quando la religiosità hindu era ormai profondamente mutata.
Il sacrificio solenne del cavallo ha avuto un ruolo speciale nell’immaginario religioso indiano. La lunga storia letteraria del rito mostra la vitalità di una pratica che, dalle più remote antichità vediche, ha attraversato tutte le età del subcontinente.
Ovviamente, questa presenza letteraria non si è tradotta ipso facto in una sequela di sacrifici equini effettivamente eseguiti. In quest’ambito non c’è stata finora una vera e propria indagine volta a individuare le tracce lasciate dalle eventuali celebrazioni dell’aśvamedha. Questo contributo vuole essere un primo tentativo di indagine storica sull’aśvamedha che raccolga e ordini le testimonianze relative all’esecuzione del rituale. Prima però di indagare le fonti sull’effettiva realizzazione di aśvamedha vanno fatte due precisazioni di natura metodologica.
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