Soumaya Bourougaaoui ha sintetizzato in un articolo pubblicato sul portale Italia medievale le tracce e l’influenza della cultura araba medievale ancor oggi riscontrate nella toponomastica siciliana e nella lingua. Il breve saggio si rivela utile anche perché fornisce alcuni spunti per approfondimenti sulle opere dei poeti arabi vissuti in Sicilia nei secoli del dominio musulmano e normanno.
La storia del Mediterraneo è tutta intrisa di conflitti, di incontri, di avvicendamento di popoli, di migrazioni. E la Sicilia, è, lì, al centro di quel mare, isola-cuore dell’Europa e del Mediterraneo.
Lungo la storia millenaria è stata ricettacolo di diverse culure, di popoli dei quali conserva indelebili tracce non solo nell’arte, nell’architettura, nelle espressioni linguistiche, ma anche nel suo spazio fisico e naturale così vario. La Sicilia è stata sempre una terra contesa dalle maggiori potenze, creando così una storia fatta di varie dominazioni che si sono succedute di volta in volta.
Creando così nuovi assetti politici ed egemonie; dai tiranni delle colonie greche ai proconsoli romani, poi Barbari, Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi monarchi, Angioini, Aragonesi, i Vicerè Spagnoli, i Borboni che furono gli ultimi dominatori della storia prima di cedere il passo alla dinastia di Savoia. In questo lavoro mi soffermerò sulle tracce e sull’influenza della cultura araba medievale nei confronti della cultura siciliana, ma soprattutto quanta cultura araba c’è ancora in Sicilia di oggi?
Musicanti arabi a Palermo