Uno tra i termini di più difficile interpretazione e traduzione in ambito yoghico è senza dubbio citta, spesso reso in italiano con la parola "mente". Antonio Rigopoulos parte da alcune considerazioni sulle traduzioni italiane del vocabolo per approfondirne il senso nella terminologia dello Yoga classico; tramite il confronto con la letteratura accademica su questo argomento e, in special modo, per mezzo della riproposizione di passi del primo commento agli Yogasūtra a opera di Vyāsa, ne rivela il senso e consente di comprendere meglio le finalità ultime dello Yoga.

 

Nei 195 aforismi degli Yoga-sūtra (YS) ascritti al misterioso Patañjali, testo nel quale si rinvengono 'stratificazioni' composite e un'indubbia influenza buddhista, il termine tecnico citta, derivato dalla radice verbale cit, è tra i più difficili a tradursi adeguatamente (tant'è che in varie rese lo si trova non tradotto). Patañjali stesso, venerato, quale "discesa nel mondo" (avatāra) del cobra divino Śeṣa o Ananta, non ne offre alcuna definizione.

 

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