Geshe Tenzin Legtsok, monaco buddhista di tradizione tibetana, il primo americano ad aver concluso positivamente il programma di studi di vent'anni sui trattati buddhisti indiani classici e i loro commentari tibetani presso l'Università monastica di Sera Jey nell'India meridionale, per mezzo di citazioni tratte da importanti testi della tradizione approfondisce il tema del sistema che regola il riconoscimento dei tulku e che lo preserva integro e virtuoso a dispetto di eventuali decadimenti.

 

Nel Buddhismo, l’idea che un maestro spirituale possa apparire in una vita dopo l’altra per continuare a beneficiare gli altri e guidare i discepoli è nata con il Buddha stesso. Nelle sezioni Agama del Vinaya Pitaka, nel Sūtra dei Saggi e degli Stolti, nel Sūtra della Luce Dorata, nei Racconti di Jataka e in altri sūtra, il Buddha raccontò le sue azioni nelle vite passate e le interconnessioni con gli altri nel corso di molte vite. Nei Sūtra della Perfezione della Saggezza ha descritto la condotta dei bodhisattva che, con la motivazione di puro altruismo, rinascono volontariamente nel samsara, apparendo in forme diverse per liberare gli esseri senzienti dalla sofferenza

 

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