All’interno del dibattito terminologico degli studiosi si deve ritagliare il ruolo degli storici. Qui si elencano alcuni esempi significativi che mostrano il superamento della questione. Per facilitare la comprensione si propone uno schema brevissimo ma efficace:

  • 1961, Raul Hilberg coglie il senso dello sterminio e pubblica La distruzione degli ebrei d’Europa (The destruction of the Jews)
  • 1975, Lucie Dawidowicz pubblica La guerra contro gli ebrei (The War Against the Jews, 1933-1945)
  • 1979, Helen Fein sceglie i termini Resoconto o semplicemente Racconto del genocidio degli ebrei (Accounting for Genocide)
  • 1989,  Philippe Burrin diffonde il termine genocidio con Hitler et les JuifsGenèse d'un génocide
  • 1994, Liliana Picciotto marca l'ideologia distruttiva nazista, facendo uscire Per ignota destinazione. Gli Ebrei sotto il nazismo
  • 2002,  Götz Aly e Susanne Heim rendono quanto è accaduto con Architects of Annihilation: Auschwitz and the Logic of Destruction
  • 2016, David Cesarani, con Final Solution: The Fate of the Jews 1933–1949 (La soluzione finale: Il destino degli ebrei 1933-1949), sintetizza invece le due posizioni come estreme ma con-vivibili:

 

Alcuni storici col termine indicano la persecuzione nazista e l’uccisione di massa degli ebrei e di altre vittime delle politiche razziste-biologiche di morte messe a punto dal regime nazionalsocialista… Molti storici ebrei insistono a limitare il termine solo agli ebrei vittime specifiche delle misure antisemitiche

 (traduzione dell'autrice, pag. XXIX dell’Introduzione di Final Solution).