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Le riflessioni di Aldo Tollini, nel testo a cui si rimanda si concentrano su un particolare aspetto della lingua di Dōgen attraverso l'analisi di alcuni passi dell'opera considerata la maggiore del Maestro Zen Sōtō, lo Shōbōgenzō. La tecnica espressiva usata sovente da Dōgen nega concetti opposti, ovvero ne confuta sia l'esistenza, sia al tempo stesso l'assenza, per spingere chi lo ascolta o lo legge ad andare oltre al pensiero concettuale. Così intende indurre a cogliere la complessità dei fenomeni per permettere di superare la strettoia della semplificazione, utile ai fini pratici, senza dubbio, ma incapace di comprendere la complessità della realtà.
