Gabriele Campagnano offre una panoramica della conquista abbaside delle Transoxiana e del Tukharistan a danno dell’impero della dinastia cinese Tang, a seguito della battaglia del Talas (751), al confine tra l'attuale Kazakistan e l'attuale Kirghizistan, con particolare enfasi all’importanza ricoperta dalla cosiddetta Via della Seta.

 

Uno dei fatti d’arme più incredibili della storia ebbe come protagonisti Cina e Islam proprio mentre l’Europa e l’Impero d’Oriente erano stretti nella morsa delle armate dei successori di Maometto. Ora, sembra difficile crederlo, ma c’era una forza militare ancora più devastante di quella araba. A metà dell’VIII secolo, proveniente dalle lontane lande dell’est, un contingente dell’esercito cinese raggiunse l’Asia Centrale.
La dinastia Tang governava una popolazione di 50 milioni di persone ed era impegnata in una dura lotta con i tibetani. Attorno al 650 era morto il primo re del Tibet, Songtsan Gampo, e già venti anni dopo i tibetani avevano preso possesso di una regione fondamentale per i traffici commerciali con l’Asia centrale: il Tarim Basin. Nei decenni successivi, la Cina riuscì ad ottenere diversi successi militari, riprendendo definitivamente il territorio nel 692. Inoltre, strinse alleanze con tutti i regni vicini al Tibet, in modo da circondarlo di nemici. Così, a circa cento anni circa dalla morte di Songtsan Gampo, la situazione dell’Impero tibetano era diventata disastrosa. La dinastia Tang gli aveva strappato buona parte dei suoi territori e l’Impero sembrava destinato a crollare per mano del generale Gao Xianzhi.

 

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Battaglia di Talas

                                 La battaglia di Talas