Secondo le testimonianze scritte riportate negli annali cinesi, l’Islam arrivò in Cina probabilmente durante il periodo Tang (VII-IX secolo). I primi coloni che si insediarono in Cina erano mercanti arabi e persiani i quali, dopo aver viaggiato attraverso le rotte marittime che circondavano l’India in cerca di un commercio remunerativo, decisero di stabilirsi definitivamente nelle città costiere che si trovavano lungo il Mare della Cina, come ad esempio Quanzhou, Guangzhou, Hangzhou e Yangzhou.1
Nel momento in cui l'islamizzazione dei popoli dell'Asia centrale prevalse e le rotte commerciali che attraversavano la Cina furono dominate dai musulmani, sempre più popoli di fede islamica si insediarono in Cina. Così, mentre la comunità originaria di Quanzhou (nella provincia del Fujian), composta prevalentemente da indiani buddhisti che vi avevano risieduto ben prima dei musulmani diminuiva gradualmente, i musulmani si impadronirono di questa città vecchia, alla quale successivamente diedero il nome arabo di Zaitun. La comunità musulmana che si stabilì a Quanzhou / Zaitun era certamente la più significativa, e fu così per secoli. Essa portava le caratteristiche chiave della presenza islamica in Cina tra l’VIII e il XIII secolo: una comunità marittima di mercanti, i cui stretti e frequenti legami commerciali con il mondo islamico garantivano una migrazione costante di musulmani.2
Le testimonianze di grandi viaggiatori come Ibn Battuta (700 A.H/1369) ci dimostrano che vi erano fiorenti colonie mercantili nelle città costiere cinesi sopracitate. È proprio Ibn Battuta che riporta di una colonia musulmana insediata nei pressi del porto marittimo di Quanzhou, in una città separata, con un qadi (giudice islamico), uno shaykh al-Islam (titolo onorifico usato per quegli studiosi che eccellevano nelle scienze islamiche), un convento sufi e una colonia di importanti commercianti che, a giudicare dalle loro nisba (aggettivo arabo che indica la loro origine, la provenienza, l’appartenenza) erano tutti persiani.3
Nel momento in cui l'islamizzazione dei popoli dell'Asia centrale prevalse e le rotte commerciali che attraversavano la Cina furono dominate dai musulmani, sempre più popoli di fede islamica si insediarono in Cina. Così, mentre la comunità originaria di Quanzhou (nella provincia del Fujian), composta prevalentemente da indiani buddhisti che vi avevano risieduto ben prima dei musulmani diminuiva gradualmente, i musulmani si impadronirono di questa città vecchia, alla quale successivamente diedero il nome arabo di Zaitun. La comunità musulmana che si stabilì a Quanzhou / Zaitun era certamente la più significativa, e fu così per secoli. Essa portava le caratteristiche chiave della presenza islamica in Cina tra l’VIII e il XIII secolo: una comunità marittima di mercanti, i cui stretti e frequenti legami commerciali con il mondo islamico garantivano una migrazione costante di musulmani.2
Le testimonianze di grandi viaggiatori come Ibn Battuta (700 A.H/1369) ci dimostrano che vi erano fiorenti colonie mercantili nelle città costiere cinesi sopracitate. È proprio Ibn Battuta che riporta di una colonia musulmana insediata nei pressi del porto marittimo di Quanzhou, in una città separata, con un qadi (giudice islamico), uno shaykh al-Islam (titolo onorifico usato per quegli studiosi che eccellevano nelle scienze islamiche), un convento sufi e una colonia di importanti commercianti che, a giudicare dalle loro nisba (aggettivo arabo che indica la loro origine, la provenienza, l’appartenenza) erano tutti persiani.3
Ibn Battuta, il più grande viaggiatore del Medioevo è un contributo di Javier Leralta pubblicato su Storica, rivista edita online del National Geographic, in cui si racconta la sua storia.
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(immagini di Amina El Ganadi)
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NOTE
1 Israeli Raphael, Islam in China. Religion, Ethnicity, Culture, and Politics, Lexington Book 2002, p. 291.
2 Zvi Ben-dor Benite, “Follow the White Camel: Islam in China to 1800” In The New Cambridge History of Islam Volume, vol. 3, Ed. by D. O. Morgan, A. Reid, New York: Cambridge University Press, 2011, p. 414.
2 Zvi Ben-dor Benite, “Follow the White Camel: Islam in China to 1800” In The New Cambridge History of Islam Volume, vol. 3, Ed. by D. O. Morgan, A. Reid, New York: Cambridge University Press, 2011, p. 414.
3 Ibn Battuta, The Travels of Ibn Battuta, vol. IV, London: The Hakluyt Society, 1994, pp. 889-896; Francesco Zannini, L'Islam nel cuore dell'Asia. Dal Caucaso alla Thailandia, 2012, p. 89.