Si distinguevano due tipologie di commentari al Decretum: le summae e gli apparati. In una certa misura, si possono distinguere questi due tipi letterari esaminando il modo in cui un'opera veniva trasmessa. Gli apparati erano più spesso, ma non sempre, scritti nei margini dei manoscritti dei libri di diritto, mentre le summae erano più frequentemente scritte separatamente dal libro su cui commentavano.
Fra i canonisti che commentarono il Decretum, nel XII secolo si distinse Uguccione, che scrisse alla fine del XII secolo (ca. 1190), insegnò a Bologna e in seguito divenne vescovo di Ferrara. Il suo commento su Graziano era dettagliato, lucido e completo, e fu uno dei più influenti canonisti dopo Graziano. I giuristi successivi citarono le sue idee, incorporarono le sue opinioni nelle loro opere e reagirono alle sue posizioni. Dopo Uguccione — con alcune eccezioni successive (ad esempio la Glossa Ordinaria al Decretum di Giovanni Teutonico [ca. 1215]) — i commenti sul Decretum cessarono.
UGUCCIONE da Pisa (Hugutio Pisanus, Huguccio Pisanus, Uguitio Pisanus). – Nacque a Pisa probabilmente verso la fine del primo trentennio del XII secolo (presumibilmente fra il 1125 e il 1130).In epoca relativamente recente, Wolfgang Müller (1991 e 1994) ha sollevato dubbi circa l’identificazione del grammatico e lessicografo con il decretista, sostenendo che si tratta di due diverse persone. Ma la questione non risulta, allo stato attuale, ancora perfettamente definita e le annotazioni che seguono si attengono a questa ambiguità, menzionando ‘Uguccione lessicografo’ e ‘Uguccione canonista’.
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