Glauco Maria Cantarella ci guida attraverso la rivoluzione gregoriana nel saggio La rivoluzione delle idee nel secolo undicesimo; per la prima volta una metafora viene usata per far impallidire l’autorità regia di fronte alla pienezza del potere dell’autorità papale. Il testo è tratto dal volume a cura di Cantarella e Dorino Tuniz, Il papa ed il sovrano. Gregorio VII ed Enrico IV nella lotta per le investiture, Novara 1985 (copyright dell’autore - Distribuito in formato digitale da Reti Medievali).

 

“Oh, tu hai detto una parola, che cancella tutti i pensieri di vendetta! In quella sacra parola, ‘il Re’, sta il terrore”. “C’è la divinità attorno a voi, che colpisce a morte le mie insorgenti passioni: poiché voi siete il mio re, mi prostro avanti a voi”. “Il respiro dei re è come il respiro degli dei”. La scena è quella di un teatro dell’Inghilterra di Giacomo I, all’inizio del ‘600; gli autori sono F. Beaumont e J. Fletcher: si sta rappresentando La tragedia della fanciulla (II.1, III.1, I.1) Un decennio prima Shakespeare aveva fatto dire al mortale nemico del principe di Danimarca: “Un alone divino protegge il re” (Amleto, iv.5). Siamo sotto il dominio del magico e del sacro

 

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