Nota introduttiva di Davide Romano

Responsabile del Dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa dell’Unione italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno

 

La Chiesa Cristiana Avventista del Settimo giorno (da ora in poi Chiesa Avventista) è la maggiore denominazione uscita da un movimento di risveglio centrato sull’attesa del ritorno glorioso di Cristo che si è prodotto nella prima metà del XIX secolo nel Nord America.

Ufficialmente essa nasce nel maggio 1863 in Michigan.

La Chiesa Avventista si colloca nel solco del protestantesimo, lungo una linea che, quanto meno sotto molte coordinate assiologiche e teologiche, parte dall’anabattismo svizzero del secolo XVI, prosegue nel puritanesimo inglese trapiantato nel Nord America ed infine si struttura nel periodo dei revival religiosi che hanno animato nel ‘700 e nell’800 la parte orientale degli Stati Uniti.

Notevoli sono gli apporti alla teologia ed alla sensibilità religiosa dell’avventismo da parte del metodismo e del battismo. Questa eredità protestante si fonde con radici millenariste che risalgono molto addietro nella storia cristiana e si riveste dunque di una forte accentuazione escatologica.

La Chiesa Avventista è un movimento cristiano che fonda la propria professione di fede sulla Sacra Scrittura, sulla grazia di Dio manifestatasi in Cristo Gesù, unico salvatore e mediatore.

Nel suo nome è dunque sinteticamente condensata la propria specificità confessionale: l’avvento infatti rinvia alla prima venuta di Gesù e alla promessa del suo prossimo ritorno; il Settimo giorno identifica il sabato biblico come giorno di riposo dedicato al culto, in obbedienza al quarto comandamento, in quanto memoriale della creazione e segno della sovranità divina.

Gli avventisti riconoscono e celebrano due “sacramenti” (anche se il termine non è utilizzato e si preferisce quello di “ordinanze”): il battesimo dei credenti e la cena del Signore.

Per quel che concerne la sua organizzazione, la Chiesa avventista è organizzata secondo un adattamento del modello presbiteriano-sinodale.

L’esercizio dell’autorità è cioè delegato ad una gerarchia di assemblee che partono dalla singola comunità locale, che esprime ed elegge il proprio consiglio di chiesa, passando per unità territoriali (Federazioni, Unioni, ecc.) più ampie fino a giungere alla Conferenza Generale, in seno alla quale i delegati inviati dalle varie Unioni eleggono il presidente e il consiglio esecutivo incaricati di guidare la chiesa mondiale per cinque anni.    

Le ultime statistiche mondiali disponibili (2020) indicano il numero dei membri battezzati a circa 21 milioni presenti in 235 nazioni. In Italia la Chiesa Avventista è presente sin dal lontano 1864. Essa annovera circa 10.000 membri battezzati, distribuiti in oltre un centinaio di chiese locali, e gode di una intesa con lo Stato tradotta nella legge 22 novembre 1988, n. 516.

La crescita della Chiesa Avventista è notevolissima in alcune aree del mondo come l’America latina e l’Africa; in Europa si assiste a un aumento di fedeli soprattutto negli Stati ex-comunisti. Per sostenere il proprio corpo pastorale e la notevole opera missionaria ed assistenziale a livello mondiale (link), gli avventisti praticano un sistema di autofinanziamento che riposa sul principio biblico della decima e delle offerte volontarie.

Pur non appartenendo al Consiglio Ecumenico delle Chiese, la Chiesa Avventista riconosce gli organismi inter-ecclesiali che pongono l’accento sull’opera salvifica di Cristo e operano per il dialogo ecumenico e interreligioso (link).

L’attività internazionale sociale e di assistenza della Chiesa Avventista ha ricevuto ampi riconoscimenti; essa si sviluppa in gran parte attraverso Adra (Adventist Development and Relief Agency); In Italia, di particolare rilievo è l’impegno a vantaggio delle vittime dell’usura attraverso la Fondazione Adventum.

04 Marzo 2021.