Sebbene in modo discontinuo, il dibattito terminologico continua a proseguire tra gli esperti: per esempio, in occasione della decima conferenza internazionale dell’educazione e/o didattica dell’olocausto (Holocaust Education) tenutasi presso lo Yad Vashem dal 25 al 28 giugno 2018. A mo’ di conclusione, si può prendere a prestito la differenza che Cristiana Facchini prospetta, sulla rivista online Storicamente, nel 2009, per riflettere la disgiunzione a livello storico e lessicale tra i due termini.

 

Da qualche decennio – per lo più nei paesi di tradizione non anglosassone – è invalso l’uso di utilizzare un termine ebraico, ritenuto più pertinente.
Il termine Shoah –  שואה – veicola, nel lessico biblico, diversi significati legati all’idea di distruzione. Esso è certamente più neutro, meno connotato in senso religioso, anche se a dire il vero, il lemma ricorre frequentemente nel libro di Giobbe, nella lingua del profeta Isaia e in alcuni salmi, ed essendo in qualche senso legato alla sfera del religioso, non è così determinato dalle azioni di carattere cultuali.

 

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