Per concludere l'approfondimento sull'Islam politico si propone un articolo di Massimo Campanini, Il discorso politico dell’islamismo radicale. Tra modernità e post-modernità, pubblicato sul numero 6 della rivista Teoria politica nel 2016.
Addirittura nel 1988, quando ancora il cosiddetto fondamentalismo o radicalismo islamico (o meglio forse: islam politico1) era un oggetto semi-sconosciuto, il ricercatore francese François Burgat pubblicava un libro dal titolo L’Islamisme au Maghreb. La voix du Sud. Il libro veniva tradotto in italiano qualche anno dopo, nel 1995, quando si erano già manifestate le fenomenologie violente dei Gruppi Islamici Armati (G.I.A.) algerini e delle jamā‘āt egiziane, col titolo Il fondamentalismo islamico. Algeria, Tunisia, Marocco, Libia. Ora, a parte l’impropria resa di «Islamismo» con «fondamentalismo», l’editore italiano, «dimenticando» il sottotitolo «La voix du Sud», faceva un cattivo servizio al libro poiché non trasmetteva al lettore quello che era il senso profondo dell’interpretazione di Burgat dell’islamismo politico radicale.