Presentato al Convegno Internazionale di Studi Indologici di Torino nel 1971 e pubblicato sulla rivista Indologica Taurinensia, l'articolo di Carlo Della Casa si concentra sulle Upaniṣad, la parte finale delle raccolte vediche e, nello specifico si sofferma sulle più antiche, giacché ne furono scritte anche in secoli molto successivi alla prima stesura dei Veda. Il principio dell'intervento di Della Casa è condito da una citazione del poeta Rabindranath Tagore, premio Nobel per la letteratura, a cui seguiva una definizione che sintetizza il significato da scorgere in questi testi sacri all'induismo.

«L’aspirazione indiana all’unità, il desiderio di ridurre all’uno la pluralità fenomenica, aspirazione e desiderio che delle Upaniṣad sono una delle più evidenti caratteristiche».

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